La letteratura recente riporta una potenziale associazione tra un alto livello di vitamina D e una migliore prognosi nel linfoma.
È stato valutato l'impatto del pretrattamento con vitamina-D sull’esito del linfoma follicolare.
I partecipanti allo studio SWOG erano pazienti con linfoma follicolare, non-trattati in precedenza, arruolati negli studi clinici SWOG ( S9800, S9911, S0016 ), che avevano valutato la chemioterapia CHOP più un anticorpo anti-CD20 ( Rituximab o Tositumomab iodio-131 ) tra il 1998 e il 2008.
I partecipanti inclusi nella seconda coorte indipendente erano anche pazienti con linfoma follicolare, non-trattati in precedenza, arruolati nello studio Lymphoma Study Association ( LYSA ) PRIMA con Rituximab più chemioterapia ( randomizzati a mantenimento con Rituximab vs osservazione ) tra il 2004 e il 2007.
Utilizzando il metodo gold-standard spettrometria di massa e cromatografia liquida tandem, la 25-idrossivitamina D è stata misurata in campioni di siero al basale.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione.
Dopo un follow-up mediano di 5.4 anni, la sopravvivenza libera da progressione e gli hazard ratio ( HR ) di sopravvivenza globale aggiustati per la coorte SWOG erano, rispettivamente, pari a 1.97 e 4.16, per i soggetti carenti di vitamina D ( valore inferiore a 20 ng/ml; 15% della coorte ).
Dopo un follow-up mediano di 6.6 anni, la sopravvivenza libera da progressione e gli hazard ratio di sopravvivenza globale aggiustati per la coorte LYSA sono stati, rispettivamente, 1.50 e 1.92, per coloro che erano carenti di vitamina D ( valore inferiore a 10 ng/ml; 25% della coorte ).
In conclusione, anche se la significatività statistica non è stata raggiunta nella coorte LYSA, le stime costanti di associazione tra i bassi livelli di vitamina D e gli esiti di linfoma follicolare in due coorti indipendenti indicano che i livelli sierici di vitamina D potrebbero rappresentare il primo fattore potenzialmente modificabile associato alla sopravvivenza nei pazienti con linfoma follicolare.
Sono necessarie ulteriori indagini per determinare gli effetti della supplementazione di vitamina D in questo contesto clinico. ( Xagena2015 )
Kelly JL et al, J Clin Oncol 2015; 33: 1482-1490
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