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Bendamustina più Rituximab per il linfoma indolente a cellule B di significato renale


Il trattamento dei linfomi non-Hodgkin indolenti ( iNHL ) a cellule B di significato renale è complicato, data la necessità di una risposta ematologica profonda e prolungata per ripristinare e controllare la funzione renale, ancora da bilanciare con il rischio di eventi avversi correlati al farmaco.

Uno studio prospettico effettuato in un singolo Centro ha compreso 20 pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente di significato renale ( presentazione tubulo-interstiziale n=8, glomerulopatia con o senza depositi di Ig monoclonale n=12 ) che hanno ricevuto un regime risparmiatore degli steroidi di Rituximab più Bendamustina con assunzione assente o inferiore a 1 mese di steroidi come terapia di prima linea nell'80% dei casi.

17 pazienti ( 85% ) hanno ottenuto una risposta ematologica completa ( CHR, n=12 ) o parziale ( PHR, n=5 ).
9 pazienti su 12 ( 75% ) con glomerulopatia correlata a linfoma non-Hodgkin indolente hanno presentato una risposta renale completa ( CRR ) o parziale ( PRR ).

Tra i 6 pazienti con glomerulopatia e risposta ematologica completa, 5 hanno presentato una risposta renale completa ( 83% ) rispetto a 1/6 ( 17% ) che non ha raggiunto una risposta ematologica completa.

La velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ) è aumentato da 38 a 58 ml/min/1.73 m2, ed è tornato al valore basale in 5 pazienti.

Tra gli 8 pazienti con una presentazione tubulointerstiziale, 6 ( 75% ) hanno presentato una risposta renale ( 5 CRR ), ed eGFR aumentato da 29 a 48 ml/min/1.73 m2.

Un paziente con una risposta ematologica parziale è andato incontro a una recidiva renale.

Il tasso di mortalità è stato del 10% a 12 mesi.

Il regime Rituximab più Bendamustina è stato, complessivamente, ben tollerato. Pertanto, nonostante una grave malattia renale alla presentazione, linfoma non-Hodgkin indolente recidivante nel 20% dei pazienti e diverse comorbilità, il regime Rituximab più Bendamustina è stato efficiente e sicuro e dovrebbe essere ulteriormente valutato come terapia di prima linea per i pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente di significato renale. ( Xagena2018 )

Ribes D et al, Am J Hematol 2018; 93: 356-362

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