La splenectomia può essere un'opzione terapeutica efficace per il trattamento della splenomegalia massiva in pazienti con neoplasie mieloproliferative ( MPN ).
Ci sono ancora pochi dati sui suoi benefici e sui rischi a breve e a lungo termine.
L’efficacia e le complicanze di breve termine sono state analizzate in 94 pazienti con diverse neoplasie mieloproliferative, sottoposti a splenectomia presso MD Anderson Cancer Center ( Houston, Texas, USA ).
L'impatto a lungo termine della splenectomia sulla sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da trasformazione è stata valutata in 461 pazienti con mielofibrosi osservati al MD Anderson Cancer Center, di cui 50 sottoposti a splenectomia durante l'evoluzione della malattia.
La splenectomia ha migliorato l’anemia e la trombocitopenia, rispettivamente, nel 47% e nel 66% dei pazienti.
Le complicanze più comuni sono state leucocitosi ( 76% ), trombocitosi ( 43% ) e il tromboembolismo venoso ( 16% ).
La mortalità post-operatoria è stata del 5%.
Tra i pazienti con mielofibrosi, la splenectomia durante l'evoluzione della malattia è stata associata a una diminuzione della sopravvivenza globale ( hazard ratio, HR= 2.17, p inferiore a 0.0001 ) e della sopravvivenza libera da trasformazione ( HR=2.17, p inferiore a 0.0001 ).
Questo effetto era indipendente dal Dynamic International Prognostic Scoring System.
La splenectomia è una possibile opzione terapeutica per i pazienti con mielofibrosi e altre neoplasie mieloproliferative, e i suoi maggiori benefici sono legati al miglioramento del dolore e del disagio a livello della milza, dell’anemia e della trombocitopenia.
Tuttavia, nei pazienti con mielofibrosi, la splenectomia sembra essere associata a un aumento della mortalità. ( Xagena2014 )
Santos PPS et al, Leuk Lymphoma 2014; 55: 121-127
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