CSF3R-T618I ( recettore del fattore stimolante le colonie 3 - T618I ) è una mutazione attivante ricorrente nella leucemia neutrofila cronica ( CNL ) e, in misura minore, nella leucemia mieloide cronica atipica ( aCML ) con conseguente via di segnalazione JAK-STAT costitutiva.
Sono state valutate la sicurezza e l'efficacia dell'inibitore JAK1/2 Ruxolitinib ( Jakavi ) nei pazienti con leucemia neutrofila cronica e leucemia mieloide cronica atipica, indipendentemente dallo stato di mutazione CSF3R.
È stato condotto uno studio di fase II riguardante Ruxolitinib in 44 pazienti ( 21 leucemia CNL e 23 leucemia aCML ).
L'endpoint primario era il tasso di risposta complessiva ( ORR ) ematologica entro la fine di 6 cicli continui di 28 giorni per i primi 25 pazienti arruolati.
La risposta è stata considerata come parziale ( PR ) o completa ( CR ).
È stato ampliato l’arruolamento a 44 pazienti per aumentare la capacità di valutazione degli endpoint secondari, inclusi eventi avversi di grado 3 o superiore, volume della milza, valutazione dei sintomi, correlati genetici di risposta e sopravvivenza a 2 anni.
Il tasso ORR è stato del 32% per i primi 25 pazienti arruolati ( 8 risposte parziali, 7 leucemia CNL e 1 leucemia aCML ).
Nella coorte più ampia di 44 pazienti, il 35% ha presentato una risposta ( 11 risposte parziali, 9 leucemia CNL e 2 leucemia aCML; e 4 risposte complete, leucemia CNL ) e il 50% aveva mutazioni oncogeniche di CSF3R.
La riduzione media assoluta del carico di alleli di CSF3R-T618I dopo 6 cicli è stata maggiore nel gruppo risposta completa, rispetto al gruppo risposta parziale e al gruppo senza risposta.
La progressione della malattia è risultata la causa più comune di mortalità.
L'anemia di grado 3 o superiore e trombocitopenia sono state osservate rispettivamente nel 34% e nel 14% dei pazienti.
Non sono stati osservati eventi avversi gravi attribuiti a Ruxolitinib.
Ruxolitinib è risultato ben tollerato e ha dimostrato un tasso di risposta stimato del 32%.
I pazienti con diagnosi di leucemia neutrofila cronica e/o portatori di CSF3R -T618I hanno avuto maggiori probabilità di rispondere al trattamento. ( Xagena2020 )
Dao KHT et al, J Clin Oncol 2020; 38: 1006-1018
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