RESONATE-2 è uno studio di fase 3 che sta valutando Ibrutinib ( Imbruvica ), rispetto al Clorambucile, come prima linea nella leucemia linfatica cronica (CLL) / linfoma a piccoli linfociti ( SLL ).
I pazienti di età superiore o uguale a 65 anni ( n = 269 ) sono stati randomizzati in un rapporto 1:1 a Ibrutinib una volta al giorno al dosaggio di 420 mg in modo continuo o con Clorambucile 0.5-0.8 mg/kg per 12 cicli o un numero inferiore.
Con un follow-up mediano ( intervallo ) di 60 mesi ( 0.1-66 ), i benefici di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e sopravvivenza globale ( OS ) per Ibrutinib rispetto al Clorambucile ( stime PFS a 5 anni: 70% vs 12%; hazard ratio, HR [ IC 95% ]: 0.146 [ 0.098-0.218 ]; stime OS a 5 anni: 83% vs 68%; HR [ IC 95% ]: 0.450 [ 0.266-0.761 ] ).
Il beneficio di Ibrutinib è inoltre risultato coerente nei pazienti ad alto rischio prognostico ( mutazione TP53, delezione 11q e/o IGHV [ gene codificante la porzione variabile della catena pesante delle immunoglobuline ] non-mutato ) ( PFS: HR [ IC 95% ]: 0.083 [ 0.047-0.145 ]; OS: HR [ IC 95% ]: 0.366 [ 0.181-0.736 ] ).
Il tasso di risposta globale valutato dallo sperimentatore è stato del 92% con Ibrutinib ( risposta completa, 30%; 11% all'analisi primaria ).
I più comuni effetti avversi di grado maggiore o uguale a 3 comprendeva: neutropenia ( 13% ), polmonite ( 12% ), ipertensione ( 8% ), anemia ( 7% ) e iponatriemia ( 6% ); il verificarsi della maggior parte degli eventi e l'interruzione a causa di effetti avversi sono diminuiti nel tempo.
Il 58% dei pazienti continua a ricevere Ibrutinib. Ibrutinib, in monoterapia, ha dimostrato benefici sostenuti riguardo alla sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale rispetto al Clorambucile e una maggiore profondità di risposta nel tempo. ( Xagena2019 )
Burger JA et al, Leukemia 2019; Epub ahead of print
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