È stato ipotizzato che marcatori surrogati di risposta immunitaria dell’ospite possano predire la sopravvivenza nelle neoplasie mieloidi.
Per l’immediata applicabilità pratica, è stata scelta come biomarcatore di interesse la concentrazione plasmatica di catene leggere libere di immunoglobuline.
Sono state studiate due coorti indipendenti di pazienti con mielofibrosi primaria o sindromi mielodisplastiche.
Le catene leggere libere kappa e lambda sono state quantificate con un saggio nefelometrico quantitativo, e i pazienti con catene leggere libere monoclonali sono stati esclusi.
Valori al di sopra del limite superiore di normalità per catene leggere libere kappa o lambda sono stati rilevati nel 33% dei 240 pazienti con mielofibrosi primaria e nel 46% dei 74 pazienti con sindromi mielodisplastiche.
Un aumento del livello di catene leggere libere è risultato associato in modo significativo a un aumento di creatinina, a età avanzata nella mielofibrosi primaria ( P inferiore a 0.001 ) e a emoglobina inferiore a 10 g/dL nelle sindromi mielodisplastiche ( P=0.005 ).
Nell’analisi a variabili multiple, un aumento del livello di catene leggere libere è risultato predittivo di una diminuzione della sopravvivenza sia nella mielofibrosi primaria sia nelle sindromi mielodisplastiche, indipendentemente da età, creatinina e altri fattori di rischio convenzionali.
I livelli di cut-off basati sull’analisi ROC ( caratteristiche operative del ricevitore ) per catene leggere libere totali kappa più lambda ha delineato i gruppi di rischio con differenze altamente significative nella sopravvivenza generale; l’hazard ratio aggiustato ( aHR ) secondo la scala IPSS ( International Prognostic Scoring System ) nella mielofibrosi primaria è stato pari a 1.9 e nelle sindromi mielodisplastiche è stato pari a 6.3.
Non sono state osservate correlazioni con la sopravvivenza libera da leucemia, cariotipo o mutazioni in JAK2, MPL o IDH.
In pazienti con mielofibrosi primaria studiati in base al profilo delle citochine, il valore prognostico di un aumento del livello di catene leggere libere è risultato indipendente da quello dei livelli di recettore circolante per interleuchina-2 ( IL-2R ) o di IL-8.
In conclusione, un aumento della concentrazione plasmatica di catene leggere libere predice una sopravvivenza inferiore sia nella mielofibrosi primaria sia nelle sindromi mielodisplastiche.
La mancanza di correlazione con la sopravvivenza libera da leucemia e con marcatori genetici specifici per il tumore suggerisce la presenza di un fenomeno biologico guidato dall’ospite che potrebbe essere più ampiamente applicabile. ( Xagena2012 )
Pardanani A et al, J Clin Oncol 2012; 30: 1087-1094
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