Un negativo impatto prognostico dell’uso delle statine nel linfoma è stato sospettato da dati in vitro che hanno mostrato un danno del legame dell’anticorpo anti-CD20.
Tuttavia, ulteriori studi clinici hanno suggerito un migliore risultato associato al loro uso nelle neoplasie ematologiche.
In particolare, è stato segnalato un beneficio di sopravvivenza per i pazienti con linfoma follicolare in cura con statine.
È stato valutato l'esito dei pazienti con linfoma follicolare trattati nello studio PRIMA con immunochemioterapia in base all'uso delle statine.
Tra i 1.217 pazienti arruolati, 1.135 sono stati inclusi nello studio PRIMA.
I trattamenti concomitanti al momento della registrazione erano disponibili per tutti i pazienti.
Tra i 1.135 pazienti, 119 erano in cura con statine ( 10.5% ) al momento della diagnosi.
I tassi di eventi avversi cardiovascolari generali e specifici tra i due gruppi di pazienti erano comparabili sia durante l'induzione che durante il mantenimento.
Gli esiti in termini di tassi di risposta o di sopravvivenza libera da eventi ( EFS ), tempo al successivo trattamento per il linfoma ( TTNLT ), tempo alla successiva chemioterapia ( TTNCT ) e la sopravvivenza globale sono risultati simili indipendentemente dall'uso di statine ( P=0.57, P=0.85, P=0.30 e P=0.43, rispettivamente ) all’analisi univariata e dopo ulteriori aggiustamenti per i potenziali fattori confondenti nell'analisi multivariata.
In conclusione, l'uso di statine non influisce sulla prognosi dei pazienti con linfoma follicolare trattati con immunochemioterapia. ( Xagena2016 )
Bachy E et al, Am J Hematol 2016; 91: 410-415
Emo2016 Farma2016