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Rischio di infezioni con Ruxolitinib, un inibitore della Janus chinasi


Ruxolitinib ( Jakavi ) esercita una attività immunosoppressiva che può aumentare il rischio di complicanze infettive.
È stata eseguita una revisione sistematica della letteratura allo scopo di stimare il rischio di infezioni nei pazienti trattati con Ruxolitinib.

Le differenze nell'incidenza di eventi infettivi tra il gruppo Ruxolitinib e i gruppi di confronto sono state espresse come odds ratio ( OR ).

Sono stati inclusi nella revisione sistematica 5 studi clinici randomizzati di fase III ( RCT ) ( 3 di fase IIIa con fase estesa e 2 di fase IIIb ), 6 studi di fase IV e 28 case report.

Ruxolitinib è stato associato a un aumento statisticamente significativo dell'infezione da herpes zoster rispetto al gruppo di controllo in 3 studi randomizzati comprendenti pazienti con policitemia vera ( OR=7.39 ) e in una analisi aggregata degli studi clinici randomizzati di fase IIIa estesa ( OR=5.20 ).

Nel più ampio studio post-marketing di fase IV, l'incidenza delle infezioni più frequenti è stata dell'8% per l'herpes zoster, del 6.1% per la bronchite e del 6% per le infezioni del tratto urinario.

Nei case report pubblicati, le infezioni più frequenti sono state la tubercolosi ( n=10 ), la riattivazione dell'epatite B ( n=5 ) e l’infezione da pneumocystis jeroveci ( n=2 ).

L'evidenza non è abbastanza solida per stimare accuratamente il rischio di infezione nei pazienti trattati con Ruxolitinib.
Tuttavia, i dati pubblicati suggeriscono chiaramente che il rischio di infezione può essere clinicamente rilevante.
Sono necessari studi ben disegnati per valutare il rischio di infezione associata a Ruxolitinib, al fine di identificare la strategia profilattica antimicrobica più appropriata. ( Xagena2018 )

Lussana F et al, Am J Hematol 2018; 93: 339-347

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